Riportiamo alcuni brani della riflessione di Roberto Saviano dopo i 40 arresti dell'operazione "Insubria", coordinata da Ilda Boccassini e dai sostituti 
procuratori Paolo Storari e Francesca Celle, insieme ai Ros, che ci paiono particolarmente significativi e richiederebbero di essere discussi pubblicamente. Le considerazioni che si possono leggere qui di seguito dovrebbero costituire la precondizione per la costruzione delle proposte e dei programmi delle diverse forze politiche (L'articolo completo lo trovate qui): "Il Nord non conta niente 
senza la Calabria. Sono parole di
senza la Calabria. Sono parole di
Antonino Belmonte, 'ndranghetista, ora 
collaboratore di giustizia. Belmonte si riferisce alle cosche che più si
 allontanano dalla "mamma", il territorio originario, più perdono forza e
 autorevolezza, sbandando. Potremmo prenderla anche come una sintesi 
perfetta della fase storica che stiamo vivendo: sono i capitali delle 
mafie a tenere in piedi il residuo di imprenditoria "sana" che ormai sta
 crollando; senza i capitali della criminalità organizzata immessi nel 
tessuto economico l'Italia subirebbe una nuova deriva e le molte aziende
 del Nord che ora sopravvivono e resistono sembrano prossime prede 
pronte ad essere fagocitate nel sistema delle organizzazioni (...)  Chi non conosce le regole 'ndranghetiste 
non può dire di conoscere l'Italia. Perché conoscere le gerarchie 
mafiose significa scoprire che esiste un'Italia organizzata in stretti 
vincoli, doveri, responsabilità. Significa comprendere che questi doveri
 e queste responsabilità sono feroci e criminali. Eppure, nonostante 
pericoli e ferocia, ci sono centinaia di giovani che ambiscono a entrare
 nell'organizzazione perché seguire quelle regole ti organizza e risolve
 la vita. (...) La struttura è divisa in due macro-aree: Società Minore e Società Maggiore (...) Alla Società Minore è vietato avere 
rapporti con "persone infami" ossia il politico, il rappresentante delle
 forze dell'ordine, l'imprenditore che sono corruttibili per 
definizione. Un uomo che ha come obiettivo carriera, soldi e proprietà è
 sempre comprabile (...) Perché chi non conosce le regole 
'ndranghetiste non può dire di conoscere l'Italia? Perché gli è preclusa
 la conoscenza di una parte del nostro Paese, delle sue tradizioni e 
delle sue regole che sono ferree, non eludibili, che non possono essere 
violate. Dall'altra parte c'è lo Stato, dove non troviamo rigore, né 
continuità, né unità nel combattere il nemico criminale. Tutto questo ci
 dovrebbe far riflettere. E tutto questo accade non nella estrema 
periferia calabrese, ma nel profondo Nord, nelle province di Lecco e 
Milano: nulla di più geograficamente lontano dall'Aspromonte. Questa che
 ci crediate o no, è la nuova borghesia vincente del nostro paese".
 

 
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