 Da La Stampa di oggi 31 marzo "Avrebbe coperto l’attività illecita della famiglia Di Giovanni . 
Dall’operazione Blood Sucker sono nati altri filoni di indagine che 
secondo il pm Ciro Caramore testimoniamo la connivenza delle forze 
dell’ordine. Uno riguarda l’ex comandante dei carabinieri di Ghemme, 
Domenico Landi, che ha definito i Di Giovanni «bravi ragazzi». Aveva 
ricevuto 69 denunce di furto dei loro camion e non aveva sospettato che 
dietro potessero esservi degli affari loschi.  Avrebbe poi coperto una 
violenza sessuale".
Da La Stampa di oggi 31 marzo "Avrebbe coperto l’attività illecita della famiglia Di Giovanni . 
Dall’operazione Blood Sucker sono nati altri filoni di indagine che 
secondo il pm Ciro Caramore testimoniamo la connivenza delle forze 
dell’ordine. Uno riguarda l’ex comandante dei carabinieri di Ghemme, 
Domenico Landi, che ha definito i Di Giovanni «bravi ragazzi». Aveva 
ricevuto 69 denunce di furto dei loro camion e non aveva sospettato che 
dietro potessero esservi degli affari loschi.  Avrebbe poi coperto una 
violenza sessuale".sottotitolo
Impegno sociale per il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie
Pagine
giovedì 30 marzo 2017
Ex comandante carabinieri di Ghemme indagato e trasferito
 Da La Stampa di oggi 31 marzo "Avrebbe coperto l’attività illecita della famiglia Di Giovanni . 
Dall’operazione Blood Sucker sono nati altri filoni di indagine che 
secondo il pm Ciro Caramore testimoniamo la connivenza delle forze 
dell’ordine. Uno riguarda l’ex comandante dei carabinieri di Ghemme, 
Domenico Landi, che ha definito i Di Giovanni «bravi ragazzi». Aveva 
ricevuto 69 denunce di furto dei loro camion e non aveva sospettato che 
dietro potessero esservi degli affari loschi.  Avrebbe poi coperto una 
violenza sessuale".
Da La Stampa di oggi 31 marzo "Avrebbe coperto l’attività illecita della famiglia Di Giovanni . 
Dall’operazione Blood Sucker sono nati altri filoni di indagine che 
secondo il pm Ciro Caramore testimoniamo la connivenza delle forze 
dell’ordine. Uno riguarda l’ex comandante dei carabinieri di Ghemme, 
Domenico Landi, che ha definito i Di Giovanni «bravi ragazzi». Aveva 
ricevuto 69 denunce di furto dei loro camion e non aveva sospettato che 
dietro potessero esservi degli affari loschi.  Avrebbe poi coperto una 
violenza sessuale".mercoledì 29 marzo 2017
Corriere di Novara: usura, chiesti 7 anni e 6 mesi per uno dei Di Giovanni
Dal Corriere di Novara di oggi, 30 marzo 2017: "Pene che 
vanno dai due anni e sette mesi ai 7 anni e mezzo di reclusione. Queste 
le richieste avanzate ieri mattina durante la sua requisitoria, dal pm 
Ciro Caramore [nella foto], al processo relativo all’operazione “Bloodsucker” 
(sanguisuga in lingua inglese), indagine che – nel 2014 – aveva permesso
 di sgominare un presunto giro di usura, che partiva da soggetti 
residenti nel Novarese, ma si sviluppava poi in molte altre regioni 
d’Italia". 
lunedì 27 marzo 2017
Ecco chi era Pio La Torre
Un nuovo libro per ricordare Pio La Torre, "l’unico parlamentare della Repubblica ucciso dalla mafia mentre era ancora in carica. A trentacinque anni dalla sua morte, avvenuta il 30 aprile 1982, i suoi due figli, Franco e Filippo, raccontano l’eccezionale normalità di un eroe che non ha mai voluto diventare un 
lunedì 20 marzo 2017
Era d'estate: il racconto di Falcone e Borsellino all'Asinara
Il cineforum "Il posto delle fragole", nell'ambito delle celebrazioni della giornata dedicata alle vittime della mafia, propone la visione del film Era d'estate, dedicato al rapporto tra Falcone e Borsellino durante il "soggiorno coatto" all'Asinara nell'estate del 1985. Qui la scheda del film. La proiezioni avrà luogo presso la Multisala Movie planet a Bellinzago, Viale della libertà 231, alle ore 21,15. Prima del film una breve presentazione a cura dell'Associazione La Torre-Mattarella.
Isaia Sales: la forza delle mafie è nelle relazioni con il potere politico
 La storia delle mafie, dunque, è nei fatti storia dei rapporti che parte
 della società italiana (e non solo meridionale) ha stabilito, nel 
tempo, con i fenomeni criminali e viceversa. La forza delle mafie sta 
nelle relazioni con una parte di coloro che avrebbero dovuto 
combatterle. Senza queste relazioni, senza questi rapporti le mafie non 
sarebbero tali, non sarebbero durate tanto a lungo, non peserebbero come
 un macigno sul passato, sul presente e sul futuro dell’Italia. Più che 
la violenza, più del consenso popolare, le mafie debbono la loro forza 
alle relazioni. La loro, dunque, si può definire “violenza relazionale”. Articolo completo
La storia delle mafie, dunque, è nei fatti storia dei rapporti che parte
 della società italiana (e non solo meridionale) ha stabilito, nel 
tempo, con i fenomeni criminali e viceversa. La forza delle mafie sta 
nelle relazioni con una parte di coloro che avrebbero dovuto 
combatterle. Senza queste relazioni, senza questi rapporti le mafie non 
sarebbero tali, non sarebbero durate tanto a lungo, non peserebbero come
 un macigno sul passato, sul presente e sul futuro dell’Italia. Più che 
la violenza, più del consenso popolare, le mafie debbono la loro forza 
alle relazioni. La loro, dunque, si può definire “violenza relazionale”. Articolo completoL'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Locri per la giornata in onore delle vittime della mafia
Locri 19/03/2017 "Un saluto cordiale ai cittadini di Locri e della Calabria, a don Ciotti e agli organizzatori di questo incontro, alle autorità civili e religiose, al Ministro dell'Interno, al Presidente della Regione, alla Presidente della Commissione antimafia, al Sindaco di Locri e agli altri Sindaci presenti, a tutti coloro che partecipano a queste giornate e, in particolare ai tanti giovani presenti, che rappresentano testimoni di
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