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Impegno sociale per il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie

martedì 4 dicembre 2018

Le finaliste del Premio LTM


Valeria Biasco, L’impegno educativo antimafia: l’esperienza didattica di Nando Benigno,“professore del sud”.
Ha 27 anni e vive a Peschiera Borromeo. Ha ottenuto una laurea triennale in Scienze politiche e delle relazioni internazionali con una tesi dal titolo Lantimafia etica: il caso di don Tonino Bello e successivamente ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Politiche e di governo presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi dal titolo L’impegno educativo antimafia: l'esperienza di Nando Benigno. Entrambe le tesi sono state realizzate sotto la direzione del professor Nando Dalla Chiesa. La dottoressa Biasc ha partecipato a due edizioni della Summer School on Organized Crime e al corso di perfezionamento post-laurea in “Scenari Internazionali della Criminalità Organizzata”. Attualmente prosegue i suoi studi sul fenomeno mafioso collaborando anche con associazioni antimafia. 

Eleonora Di Pilato, State of Arms in Sub-Saharan Africa.
Ottiene la laurea magistrale in Relazioni Internazionali e Cooperazione presso l’Università degli Studi di Milano nel marzo 2018, con una tesi dal titolo State of Arms in Sub-Saharan Africa, scritta sotto la direzione del Professore Dalla Chiesa. La tesi si propone di indagare cause, fonti e criticità della pervasiva presenza di armi nel continente. Attualmente vive a Milano, dove lavora per un’ONG che difende i diritti dei popoli indigeni, minacciati dal furto di terra e dallo sfruttamento illecito delle risorse naturali in tutto il mondo.

Elena Rita Mendicino, Il contrasto alla 'ndrangheta in Germania tra orientamenti interni e cooperazione internazionale. 
Vive in Brianza e si è laureata il 27 marzo 2018 in Relazioni Internazionali all'Università statale di Milano. Ha scelto di svolgere la sua tesi di laurea sulla criminalità organizzata italiana in Germania perché «interessata alle tematiche europee ed internazionali, soprattutto dal punto di vista della cooperazione tra stati. In questo paese, purtroppo, si tratta ancora di un problema sottovalutato». Un’altra motivazione che ha spinto la dottoressa Mendicino ad affrontare questo tema è stato il Corso di perfezionamento in Scenari internazionali della criminalità organizzata, coordinato dal professor Dalla Chiesa, dove abbiamo avuto modo di studiare, tra i molti, anche il caso tedesco. Al momento sta collaborando ad un progetto franco-tedesco sulla pace in Europa a il centenario della Grande Guerra ma vorrebbe poter proseguire i suoi studi con un dottorato di ricerca.

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