Il quotidiano "La Stampa" ha pubblicato la lettera dell'Ass. La Torre-Mattarella relativa al referendum sulla legge Severino a cui l'Associazione si oppone. Nella lettera sono spiegate le ragioni del "no". Qui di seguito il testo (che potete leggere anche cliccando sull'immagine): "Gentile Direttore, In vista dei referendum sulla giustizia e rispondendo agli obblighi derivanti dallo statuto che l'Associazione La Torre-Mattarella si è data, vorrei esprimere la posizione dell'Associazione e mia personale su uno dei quesiti referendari, quello che riguarda l'abolizione della Legge Severino. Tale quesito ci sta particolarmente a cuore perché è l'unico che coinvolge direttamente il mondo politico. L'Associazione La Torre-Mattarella pensa che
sia un gravissimo errore l'abolizione di una legge in base alla quale non possono essere candidati o decadono dalla carica di deputato, di senatore o di parlamentare europeo le persone condannate in via definitiva per reati particolarmente gravi, come mafia o terrorismo; per reati contro la pubblica amministrazione, come peculato, corruzione o concussione; e per delitti non colposi per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore a quattro anni e per gli amministratori locali la sospensione temporanea del mandato anche in caso di condanna non definitiva.Se la Severino venisse abolita anche persone condannate per mafia o altri reati gravissimi potrebbero candidarsi ed essere eletti, o non decadere dalla propria carica.
E non vale affermare che gli elettori saprebbero distinguere e non li voterebbero perché i mafiosi sono più efficienti dei partiti politici nel raccogliere voti e possono sfruttare moltissime forme di pressione per controllare pacchetti di voti.
Noi crediamo che l'abolizione di questa legge significhi rifiutare l'eredità di uomini politici come Pio La Torre e Piersanti Mattarella e degli innumerevoli sindacalisti, giudici, giornalisti, magistrati, poliziotti, carabinieri e cittadine e cittadini uccisi dal crimine organizzato nel nostro Paese.
A pochi giorni dal ricordo della strage di Capaci davvero vogliamo abolire una legge che impedisce ai mafiosi di candidarsi in parlamento?
E se è vero e giusto che nessuno può essere considerato colpevole fino al terzo grado di giudizio, è altrettanto vero che la legge prevede che ogni incarico politico vada svolto con "disciplina e onore".
Perciò, l'Associazione La Torre-Mattarella è contraria all'abolizione della legge Severino e invita tutti gli elettori a scrivere NO all'abolizione della legge.
Cordiali saluti
Roberto Leggero
Pres. Ass. La Torre-Mattarella"
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