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Impegno sociale per il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie

domenica 9 aprile 2017

LTM sulla discarica di Ghemme

La Stampa di sabato 8 aprile ha pubblicato una lettera di LTM (cliccare sull'immegine per leggere la lettera) che riprendeva il comunicato stampa del Comitato No Amianto di Barengo in merito alla complessa vicenda della chiusura della discarica di Ghemme che qui di seguito riportiamo integralmente: "Apprendiamo dalla stampa locale del
recente incontro tra Provincia e Regione sul tema delle discariche di Ghemme e Barengo e della proposta avanzata dal Presidente  Besozzi di rivedere al rialzo gli importi delle Fideiussioni   a garanzia della chiusura e post mortem dei siti di discarica, oggi determinati  sulla base di una legge regionale del 2000. Apprezziamo l’iniziativa della Provincia, che si trova a fare i conti con un coperta troppo corta ed insufficiente alla messa in  sicurezza del sito di Ghemme, ma ci permettiamo di rilanciare sulla necessità di mettere mano in modo strutturale alla gestione di quella parte della tariffa rifiuti, pagata dai cittadini, che dovrebbe coprire i costi di chiusura e gestione post mortem delle discariche. In quale contratto infatti si accetta di pagare a pronti  per un servizio di cui si godrà magari tra 20 o 30 anni? La quota della tariffa rifiuti destinata a coprire la chiusura e post mortem  delle discariche  non dovrebbe essere consegnata ai gestori  pro- tempore dei siti, ma depositata su conti vincolati e riconosciuta   solo a stato avanzamento lavori. In questo modo si otterrebbero numerosi vantaggi per la collettività:  rispetto dei tempi e delle autorizzazioni,  certezza dei ripristini e dei controlli, garanzia di non doversi accollare costi già sostenuti. La riforma della tariffe dovrebbe poi andare di pari passo alla riforma sulla trasparenza, si da garantire ad ogni cittadino la possibilità,  in qualsiasi momento, di accedere mediante i siti di Regione, Provincia e Consorzi  ai dati su: autorizzazioni, progetti, appalti e dati ambientali". L'iniziativa del Comitato è encomiabile perché, a nostro giudizio, limiterebbe la possibilità di frodi o di comportamenti illeciti.

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