Lettera aperta a Canelli: "Si esprima su Durigon, antifascismo e antimafia"
All'origine dell'intervento il caso scoppiato dopo la proposta di intitolare un parco di Latina ad Arnaldo Mussolini
E' con una lettera aperta firmata dal suo presidente Roberto Leggero, che l'associazione La Torre-Mattarella chiede al sindaco di Novara di esprimersi in modo chiaro su una vicenda politica di grande attualità.
Lettera aperta dall'associazione La Torre-Mattarella
E' dei giorni scorsi la lettera aperta con la quale il presidente novarese dell'associazione La Torre-Mattarella, Roberto Leggero, ha voluto chiedere pubblicamente al sindaco Alessandro Canelli di
esprimersi pubblicamente sulla polemica scaturita dalle parole del Sottosegretario al Ministero dell'Economia Claudio Durigon, che avrebbe proposto di eliminare l'intitolazione di un parco di Latina a Falcone e a Borsellino, dedicando invece l'area ad Arnaldo Mussolini. "Oltre a rivolgersi ai neo-fascisti - scrive Leggero nella sua lettera - il sottosegretario parlava direttamente ad altri ambienti, sia che ne fosse consapevole oppure no. Sono gli ambienti della criminalità organizzata i quali capiscono, quando cede un simbolo, di essersi avvantaggiati, di avere colonizzato un altro pezzetto dell'ambiente civile nel quale tutti noi viviamo. A Novara non sembra che la vicenda abbia suscitato molte riflessioni se si escludono le parole dell'ex sindaco Giordano. Ma, appunto, gli ex sindaci possono dire quello che vogliono. A me, come novarese e soprattutto come presidente dell'Associazione La Torre-Mattarella, che si occupa di antimafia sociale, interesserebbe conoscere il parere del Sindaco attuale, il dottor Canelli".I riferimenti a Sozzani
"So bene che il dottor Canelli ha sempre partecipato alle celebrazioni del 25 aprile - prosegue la lettera - ma so anche che la questione politica delle prossime elezioni è il sorpasso della destra estrema di Fratelli d'Italia sulla Lega. Il dott. Canelli, peraltro, in occasione delle iniziative della Associazione La Torre-Mattarella si è fatto sempre rappresentare dai suoi assessori, come il dottor Paganini e il dottor Perugini, scusandosi cortesemente per la concomitanza con altri impegni. Ho sentito bene che cosa il dottor Canelli ha risposto a una mia domanda, in occasione di un incontro meritoriamente organizzato il 17 marzo scorso dalle associazioni ambientaliste coordinate dall'ing. Tomei, disponibile online per chi lo voglia riascoltare. La domanda, che faceva riferimento alla presenza e a interessi della criminalità organizzata nel Novarese come tante inchieste hanno acclarato, chiedeva al dott. Canelli di chiarire che cosa avrebbe fatto, se rieletto, per spiegare ai nostri concittadini la necessità di una lotta costante alle mafie. La risposta del dottor Canelli era: "faremo quello che abbiamo fatto in questi anni" nei quali "mi sono portato in casa [in giunta] un Luogotenente della Finanza, l'assessore Paganini" al quale il dottor Canelli ha dichiarato di avere demandato ogni attività in merito. Nella mia domanda, inoltre, era presente un riferimento alla spinosa questione di un parlamentare novarese, l'ing. Diego Sozzani, inquisito nell'ambito dell'inchiesta "Mensa dei poveri". Questione spinosa anche perché Sozzani è stato salvato dall'arresto attraverso il voto parlamentare anche grazie alla Lega. Peraltro, l'ing. Sozzani ha ricoperto ogni incarico pubblico possibile a Novara dalla presidenza del Cim, alla Presidenza della Provincia. E' stato consigliere regionale ed è parlamentare. Segno, evidentemente, che ha un suo radicamento forte in città la quale infatti, in ogni possibile elezione, lo ha premiato. Oggi, dopo che il dottor Canelli ha ufficializzato la sua candidatura a un secondo mandato, si viene a sapere che l'ing. Sozzani, tramite Forza Italia, è uno dei suoi alleati e che il dottor Paganini non sarà più ricandidato".
La richiesta di una presa di distanze
"Penso perciò che il dott. Canelli - conclude Leggero - non potrà fare "come abbiamo fatto nei cinque anni precedenti" perché mancherà la persona alla quale si era affidato. Forse vorrà integrare la sua risposta alla mia domanda. Ma detto tutto questo, ritengo anche ci siano momenti nei quali le proprie convinzioni vanno ribadite anche se ciò ha un costo, per esempio quello di innervosire una parte del proprio elettorato o di vedersi superare in termini di voti da un alleato. Infatti, in una democrazia, antifascismo e antimafia sono due valori non negoziabili e strettamente connessi, come la storia del nostro Paese dimostra fin dalla strage di Portella della Ginestra. Perciò, per il ruolo che ricopro e come cittadino novarese, chiedo che il dottor Canelli confermi, con una dichiarazione esplicita, che egli respinge sia le provocazioni neofasciste sia le posizioni ambigue in tema di criminalità organizzata che provengono da un dirigente nazionale del suo partito, Claudio Durigon sottosegretario al Ministero per l'Economia. Sono convinto che il dottor Canelli farà questa dichiarazione, riportando Novara dentro la sua storia e la sua tradizione antifascista e verso un nuovo capitolo di contrasto al crimine organizzato e alle mafie".
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