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Impegno sociale per il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie

martedì 11 giugno 2019

21 giugno, Novara: L’assassinio di Bruno Caccia, un percorso di verità non ancora concluso


Venerdì 21 giugno ore 17.30, presso la Sala del Compasso della Cupola Antonelliana di Novar (via Gaudenzio Ferrari n. 134), Paola Caccia, figlia del Procuratore e Marco Bertelli, attivista di Agende Rosse, l'associazione che si richiama al giudice Borsellino, discuteranno con LTM dell'omicidio Caccia. Il procuratore della Repubblica Bruno Caccia venne ucciso a Torino il 26 giugno 1983. L’inchiesta su questo omicidio, grazie alla tenacia e alla volontà di giustizia della famiglia, ha prodotto una seconda inchiesta e un’ulteriore
condanna, dopo quella inflitta a Domenico Belfiore. Le zone d’ombra che permangono sono ancora molte, sia per quanto riguarda i mandanti, gli esecutori e le ragioni che hanno portato all’omicidio del magistrato torinese. Una verità ancora tutta da conquistare, potrebbe emergere dall’inchiesta sul casinò di St.-Vincent di cui Caccia era titolare. Fatti che hanno riguardato anche l’attentato subìto l’anno prima dal Pretore di Aosta Giovanni Selis. Quello di Bruno Caccia è stato un omicidio utile a molti, secondo l’ex magistrato Mauro Vaudano: si doveva impedire che il Procuratore proseguisse nel suo lavoro.

Marco Bertelli con Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, ed altri amici ha fondato nel 2008 il Movimento Agende Rosse. Obiettivo del Movimento è spronare la parte migliore delle Istituzioni a fare piena luce su mandanti e moventi della strage del 19 luglio 1992, in cui furono uccisi Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. Per questa ragione, il Movimento Agende Rosse organizzia ogni anno una serie di eventi il 19 luglio e diverse altre iniziative inerenti al tema della giustizia, in tutte le città dove sono presenti gruppi di volontari del Movimento. Marco Bertelli ha scritto nel 2009 - assieme ai redattori del sito www.19luglio1992.com - il volume Paolo Borsellino e l'agenda rossa ed ha collaboratoto alla realizzazione del libro La Repubblica delle stragi, curato da Salvatore Borsellino e pubblicato nel 2018.
L'ingresso è libero.

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