Si è svolto giovedì 3 ottobre scorso, promosso da LTM, l'incontro dedicato al lavoro nero nella logistica. I relatori erano il Ten. Col. Pellegrini della Guardia di Finanza, il Direttore dell'Ispettorato del Lavoro di Novara, Dott. Serina e il giovane studioso dei problemi del lavoro e delle retribuzioni Davide Serafin. Tutti i relatori sono stati concordi nell'affermare l'importanza del tema in generale e
anche nel settore logistico, portando riflessioni e punti di vista diversi. Presenti anche i rappresentanti del mondo dei sindacati e delle associazioni. Il Ten. Col. Pellegrini ha sottolineato come, rispetto al passato, la legge attribuisca oggi alla Guardia di Finanza non solo un compito di repressione dei reati ma ance quello di una salvaguardia del patrimonio economico e finanziario del Paese. Ciò significa guardare a una prospettiva strategica - per dirla in termini militari - e non solo tattica; detto in altre parole si può oggi intervenire anche perché si interpretano i reati non solo alla luce di ciò che possono "rendere" in termine di recupero di denaro ma anche per il danno che arrecano all'ambiente economico. Il Dott. Serina ha voluto indicare un obiettivo ulteriore rispetto al lavoro nero, molto difficile da provare e da perseguire, soprattutto nel settore logistico. A suo giudizio un danno molto grave è venuto a tutti i settori dalla depenalizzazione del falso appalto o appalto non genuino, che genera delle distorsioni fortissime e avvantaggia le "false cooperative" a fronte di multe che mediamente sono di 20.000 euro e vengono perciò semplicemente conteggiate come un costo dagli "imprenditori" che utilizzano tale strumento illecito. Anche il Dott. Serafin (Senza più valore) ha contribuito a riflettere sul tema della logistica, osservandolo dal punto di vista dei lavoratori che si ritrovano schiacciati dagli algoritmi che dominano le logiche del lavoro e da un sostanziale disinteresse della politica nei confronti del valore del lavoro.
Ha chiuso l'incontro il maestro Gaetano Nasillo. Il famoso violoncellista novarese ha suonato un brano di Bach per un numero di secondi corrispondente al numero di morti sul lavoro fino a quel giorno (625). La performance si è interrotta a metà di una battuta rendendo così efficacemente chiaro ai presenti - incantati dal suono del violoncello nella suggestione della Sala del Compasso - il dramma di una vita spezzata mentre si svolge.
L'Associazione la Torre-Mattarella, visto il buon riscontro di pubblico e l'interesse dimostrato sia dai rappresentanti sindacali sia dai lavoratori, ha deciso di proseguire la riflessione sul tema del lavoro nero con altre iniziative in via di definizione.
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