L'inchiesta Fenice della Guardia di finanza e della Dda, ha portato a otto arresti e al sequestro di beni per 16
milioni di euro in tutta Italia al clan Bonavota
(Vibo Valentia). A Torino il clan 'ndranghetista era rappresentato da Onofrio
Garcea. A lui Roberto Rosso, più volte parlamentare e sottosegretario, storico leader di Forza Italia in Piemonte, poi passato a Fratelli d'Italia si è rivolto per ottenere un pacchetto di voti, versandogli una somma di denaro pattuita a 15 mila euro, poi scesi a ottomila. Come ha notato tempo fa il prof. Nando Dalla Chiesa, si tratta
del rovesciamento della relazione che, un tempo, avrebbe visto i mafiosi andare in cerca del politico per ottenerne i favori e che oggi vede gli uomini politici affidarsi alle mafie per raggiungere i loro obiettivi. Nella giunta regionale di Cirio aveva l'incarico di assessore ai rapporti con il consiglio, alla semplificazione e ai diritti civili. Incarico, quest'ultimo, decisamente surreale, visto che le mafie sono la negazione dei diritti dell'individuo, anche se spesso hanno buon gioco nel presentarsi come "fornitori di servizi" -
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