Anche il Cantone Ticino soffre di una presenza delle mafie non episodica e, purtroppo, non recente. Nel corso di una intervista della RTSI ad Alessandra Dolci [nella foto di Biagio Diana con il Presidente di LTM], il capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano (ospite a Novara di LTM nel marzo del 2019) ha lanciato un allarme, chiedendo squadre investigative congiunte Italia-Svizzera. Il giornalista de "La Regione", Andrea Manna, reagisce con un articolo molto efficace che vi proponiamo, nei confronti di chi, nel corso della trasmissione, ha cercato di ridimensionare l'allarme lanciato da Dolci. Ecco l'inizio dell'articolo: "È un vero peccato che gli autori della puntata di lunedì sera di ‘60
minuti’ (Rsi), dedicata alle infiltrazioni del crimine organizzato in
Svizzera, non abbiano allestito e mostrato un
elenco delle indagini, dei
processi e degli arresti a fini estradizionali che negli ultimi
quaranta, quarantacinque anni hanno interessato in Ticino situazioni e
persone in (forte) odor di mafia. Sarebbe stato un importante e utile
esercizio di memoria. Che nel dibattito in studio, seguito
all’intervista al magistrato italiano Alessandra Dolci, avrebbe forse
evitato all’avvocato luganese Emanuele Stauffer, già procuratore
pubblico e aspirante procuratore generale, di sostenere, fra l’altro,
che “se veramente avessimo un’emergenza criminale di questa natura,
penso che qualche condanna e qualche inchiesta concreta le avremmo
viste”. Invece le abbiamo viste, e non poche, come racconta la storia
giudiziaria di questo cantone, anche attraverso i resoconti
giornalistici (contrariamente a ciò che ha asserito il consigliere
nazionale Marco Romano, i nostri media hanno riferito e riferiscono
ampiamente del fenomeno mafia). Qui il resto dell'articolo
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