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Impegno sociale per il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie

giovedì 18 dicembre 2014

Identikit della azienda mafiosa: giovane, piccola, Srl

Dal sito di Repubblica Economia: "La metà delle imprese sottratte al controllo della criminalità si trova in Sicilia e Campania. Ma alcune province settentrionali sono da record: Milano viene prima di Reggio Calabria, subito dopo Palermo e Napoli. Difficile farle tornare a funzionare legalmente: ben il 90% è in liquidazione o procedura fallimentare. Il valore dei beni sequestrati
arriva a 30 miliardi (...) La mafia imprenditrice, si legge nella ricerca Srm (Centro Studi e ricerche per il Mezzogiorno del gruppo Intesa SanPaolo), investe per lo più nel commercio all'ingrosso e al dettaglio (29,4%) e le costruzioni (28,8%), poi gli alberghi e i ristoranti (10,5%) e le attività immobiliari (8,9%). L'infiltrazione nel settore turistico o della grande distribuzione è di particolare importanza per il controllo del territorio.

I settori di attività economica privilegiati sembrano essere quelli a bassa tecnologia, no export oriented, piccola dimensione, alta intensità di manodopera e alto coinvolgimento di risorse pubbliche. Ambiti che non richiedono particolari abilità professionali o di innovazione tecnologica, dove il rischio d'impresa è moderato, in cui la concorrenza, soprattutto internazionale, è limitata.

 Lo studio Srm traccia l'identikit dell'azienda mafiosa: spesso piccola (nel 50% dei casi ha un capitale medio tra 10 e 20 mila euro), giovane (in media dieci anni tra la costituzione e la confisca di prima istanza, ancora meno per il sequestro). E' spesso una srl, più agile da creare, da gestire, dietro cui la sua identità criminale resta meglio nascosta. Vi entrano parenti e amici con ruoli di prestanome, si fa ampio ricorso a partecipazioni societarie, nel tipico schema delle "scatole cinesi". Poco patrimonializzata, non ha bisogno di essere competitiva rispetto alle imprese legali del medesimo settore, gode di ampia liquidità e basso indebitamento bancario. Le aziende criminali esercitano pressioni sui fornitori e sui lavoratori, in genere sottopagati, utilizzano materie prime o servizi di basso costo e qualità scadente, sono colluse con apparati amministrativi corrotti, falsificano i documenti contabili e societari, evadono il fisco, scoraggiano la concorrenza" Qui l'intero articolo.

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