Un estratto della riflessione della giornalista Myrta Merlino che trovate qui in versione integrale e che sembra prospettare la necessità di un intervento esterno (europeo?) per battere la corruzione che è divenuta, secondo la giornalista, parte integrante del sistema e non una sua"malattia" temporanea: "Al di là dei fatti specifici, delle vicende dei singoli che ciascuno
chiarirà davanti ai magistrati, la vera domanda
è una sola: come può succedere tutto questo? (...) il sistema politico, quando non è parte integrante di quello criminale, non riesce a produrre i filtri sufficienti a scongiurare contiguità con il malaffare più o meno ad insaputa del potente di turno? Insomma, quando non c'è dolo c'è comunque la colpa grave? Una culpa in vigilando che per la Casta si risolve sempre in un'alzata di spalle o al massimo in ammissioni di una vaga "responsabilità politica": ma cosa sarà mai questa responsabilità politica e qual è il prezzo che si paga quando si disattende? Tutti sappiamo che fuori dai Palazzi si passano guai seri per distrazioni molto minori!
è una sola: come può succedere tutto questo? (...) il sistema politico, quando non è parte integrante di quello criminale, non riesce a produrre i filtri sufficienti a scongiurare contiguità con il malaffare più o meno ad insaputa del potente di turno? Insomma, quando non c'è dolo c'è comunque la colpa grave? Una culpa in vigilando che per la Casta si risolve sempre in un'alzata di spalle o al massimo in ammissioni di una vaga "responsabilità politica": ma cosa sarà mai questa responsabilità politica e qual è il prezzo che si paga quando si disattende? Tutti sappiamo che fuori dai Palazzi si passano guai seri per distrazioni molto minori!
Se guardiamo indietro agli scandali degli ultimi
mesi, ci rendiamo conto che ormai si può andare a colpo sicuro, che per
"trovare il colpevole" non serve nessuna particolare abilità
investigativa. Il tessuto marcio della società rigurgita in
continuazione fatti nuovi, ma tutti sempre legati alle realtà in cui si
spendono più soldi pubblici. È poca cosa se pensiamo a quello che è
successo a Roma, ma sbarcando a Venezia basta dare un'occhiata al Mose e
arrivando a Milano ci si deve dirigere dritti dritti verso l'Expo...
La
corruzione si insinua come un virus in ogni pertugio: dove c'è un
meccanismo anche minimamente flessibile potete star sicuri di trovare
tangenti e soldi sporchi. Ormai, non è più una patologia da curare, ma
un meccanismo fisiologico e ben sperimentato, una parte del sistema per
cui servirebbe una terapia extra corporea. E viene il dubbio che le
cure, anche le più aggressive, non bastino più: ce la farà la nuova
Autorità guidata da Raffaele Cantone se dovrà combattere praticamente
contro tutta l'Italia? Si estirpano le piccole parti, non il tutto".
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