Il giornalista dell'"Espresso" Lirio Abbate, il primo a descrivere la drammatica situazione della mafia romana, e per questo piu' volte minacciato di morte, ha scritto questa lettera aperta al Presidente emerito Giorgio Napolitano che, con uno dei suoi ultimi atti lo ha nominato Ufficiale della Repubblica: "Caro Presidente Giorgio Napolitano, ho appreso con grande piacere e
sorpresa la notizia dell'onorificenza di
Ufficiale al merito della Repubblica che mi ha voluto conferire. Ne
sono grato, e ne sono orgoglioso. Nel nostro ultimo incontro, privato,
che si è svolto al Quirinale, dopo la cerimonia di martedì 16 dicembre
per lo scambio di auguri con le alte cariche dello Stato, mi aveva fatto
sentire quanto mi era vicino, come persona e come Istituzione, dopo le
ultime vicende intimidatorie, legate alla criminalità organizzata
romana, che mi hanno riguardato. Durante il nostro colloquio ho avuto
modo di toccare con mano la grande sensibilità di un uomo di Stato, come
un padre si preoccupa dei propri figli. E la commozione ci ha
sopraffatti. Già quella conversazione, che si è svolta in un periodo
difficile, ha contribuito a farmi stare meglio e a sottolineare
l'importanza del lavoro che svolgiamo.Lasciando lo scorso mese i saloni del Quirinale, mai avrei pensato che il suo pensiero sarebbe rimasto collegato a me, compiendo fra gli ultimi atti da Capo di Stato il conferimento dell'onorificenza. Un'onorificenza che mi permetto di allargare a tutti i colleghi de l'Espresso che come me sono impegnati ogni giorno a informare, e a tutti i giornalisti di questo Paese - e ve ne sono tantissimi - che conoscono un solo modo di svolgere la nostra professione: mantenere la schiena dritta.
Grazie per questo gesto che non ci fa sentire soli
Lirio Abbate
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